equi

Il progetto

EQUI06 mira a promuovere l’equità e la qualità nei servizi per l’infanzia attraverso  la formulazione di linee guida per l’implementazione dei Poli Integrati 06.

Questi ultimi, vera novità del Decreto Legislativo 65 del 2017, mirano a unire i due segmenti, nidi e scuole dell’infanzia, nell’ ottica di una condivisione di servizi, spazi e risorse con la finalità di aumentare la qualità e i livelli di equità dei servizi.

Il progetto lavora sia sulla dimensione dell’integrazione verticale (tra servizi prescolastici e scolastici), sia su quella orizzontale, vale a dire con il territorio circostante, nell’ accezione di Comunità Educante, in particolare con i servizi e le proposte che interessano la fascia 0-6 e le loro famiglie. Il disegno di ricerca si focalizza, in particolare, nelle possibilità e modalità di implementazione dei Poli in quei contesti caratterizzati da povertà educativa, portatori quindi di molteplici sfide.

Il progetto propone uno studio pilota sulla città di Milano, rappresentativa di sistemi di governance e di offerta complessi ed eterogenei.  Le attività di ricerca e di analisi beneficiano di un approccio multidisciplinare che vede la collaborazione di diversi dipartimenti del Politecnico di Milano: il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU), che porta il contributo di sociologi e urbanisti, il Dipartimento di Design e il Dipartimento di Ingegneria Gestionale (DIG). Inoltre sono coinvolti nel progetto in veste di partner operativi esperti, policy makers e gestori di servizi afferenti al Comune di Milano, Il Gruppo Nazionali Nidi e Infanzia, Indire, Save The Children e LegaCoop.

EQUI06 mira a promuovere l’equità
e la qualità nei servizi per l’infanzia
attraverso la formulazione di linee guida
per l’implementazione dei Poli Integrati 06

Work Package

WP0 - verso una interpretazione complessa dei Poli per l’Infanzia.

Tramite la lettura e l’approfondimento dei testi normativi e della letteratura esistente, e grazie all’ apporto di esperti, che verranno intervistati nel corso di tutto il progetto, il DAStU (Dipartimento di Architettura e Studi Urbani) indagherà le diverse dimensioni legate alla concettualizzazione e all’ implementazione dei Poli per l’ Infanzia, tenendo in considerazione obiettivi e funzioni, orientamenti di Policy, aspetti organizzativi e gestionali, caratteristiche strutturali e spaziali, attori e modalità di partecipazione e coinvolgimento, relazioni con la comunità educante, potenzialità e rischi.

WP1 - mappatura tematica a grana fine dei servizi 0-6 nella città di Milano.

Il DAStU produrrà una serie di mappe di diversa complessità per restituire la geografia dei servizi in relazione a variabili significative quali: profili di popolazione, caratteri del patrimonio abitativo, tipologia di offerta dei servizi, caratteristiche spaziali (dimensioni, tipologie edilizie, dotazioni, accessibilità e usi degli spazi) e fenomeni sociali (povertà educativa, esclusione sociale). La mappatura alla scala comunale sarà affiancata da affondi analitici che privilegeranno ambiti urbani in situazioni di fragilità, per approfondire localizzazione, consistenza e condizioni dei servizi 0-6 e il loro intorno. Gli affondi analitici saranno propedeutici alla selezione del caso studio su cui si concentreranno i WP successivi. Tale selezione verrà effettuata sulla base di indicatori che segnalino il rischio di povertà educativa e potenziali sfide per l’integrazione tra i servizi, quali la scarsa prossimità o ostacoli alla mobilità. A questo WP collaboreranno in particolare il Comune di Milano, Save the Children e il GNNI.

WP2 SUL CAMPO - VERSO L'INTEGRAZIONE VERTICALE E ORIZZONTALE

Il WP2 si è sviluppato nel e dal pluriservizio Merloni, estendendosi per un’ampia zona del territorio del quartiere Comasina. I ricercatori del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani e del Dipartimento di Ingegneria Gestionale hanno lavorato in sinergia muovendosi in due direzioni: la continuità tra i diversi cicli del servizio, integrazione verticale, e le sinergie con il territorio circostante, integrazione orizzontale. Per quanto riguarda la prima dimensione, sono stati intervistati i gestori e i responsabili dei diversi servizi educativi presenti sul territorio, dal Merloni stesso ai nidi e alle scuole dell’infanzia statali e private. Rispetto al territorio, si sono invece adottate due diverse lenti di lettura. Da una parte sono stati presi in considerazione i servizi che intercettano, anche indirettamente, la popolazione 0-6, privilegiando un principio di eterogeneità sia rispetto alla titolarità che al tipo di servizio. Sono stati quindi contattati i servizi comunali, come le biblioteche, ma anche iniziative legate al terzo settore, come Comasina C’Entro, la parrocchia, i pediatri e i servizi integrativi. In queste realtà sono state condotte sia delle interviste con i responsabili sia delle osservazioni degli spazi, in relazione al contesto più allargato. La seconda lente di osservazione ha invece privilegiato gli spazi pubblici, più o meno strutturati per la popolazione 0-6. In questo senso sono stati osservati, nelle loro caratteristiche fisiche e nei loro usi, gli spazi che costituiscono un punto di riferimento per i bambini e le bambine di questa età e per le loro famiglie: dai parchi-gioco agli spazi soglia, ai percorsi casa-scuola.

Le attività di ricerca hanno consentito di individuare, a livello di integrazione verticale tra i cicli, pratiche di continuità sia formali che informali tra i vari soggetti gestori che operano nel medesimo contesto territoriale. Tali pratiche, nonostante abbiano subito un arresto durante la pandemia da Covid-19, si stanno confermando fondamentali nel favorire una equa accessibilità ai servizi. Attraverso le interviste condotte, si sono evidenziate differenze organizzative tra i servizi a gestione comunale, statale e privata paritaria, e al contempo, è emersa l’esigenza di una maggiore integrazione tra essi, soprattutto nel passaggio dell’utenza 0-6 tra servizi a diversa titolarità. Elementi chiave della continuità verticale sono la continuità di metodo, con strumenti di passaggio e un linguaggio comuni, e una piena partecipazione delle famiglie come partner di un’alleanza educativa. La governance di questi aspetti necessita forme di coordinamento territoriale e figure di supporto che possano massimizzare l’efficacia, anche organizzativa, della continuità educativa.

L’ analisi invece sul territorio ha sottolineato l’esistenza di una rete di risorse, costituite da spazi e servizi di diversa natura e titolarità, potenzialmente determinanti nell’ implementazione dei Poli per l’Infanzia, soprattutto nella loro dimensione orizzontale. Le realtà sul territorio risultano attori chiave nel promuovere sia la qualità che l’equità dei servizi per l’infanzia, creando innovazione e sinergie, ma anche inclusione. Gli spazi, per la popolazione 0-6 diventano contesti di apprendimento, al di là delle loro funzioni formali, offrendo nuove visioni in termini di pianificazione.

WP2 IL PROGETTO - LO STUDIO DI CASO

Tra gli affondi qualitativi verrà selezionata una Unità Educativa in cui si concentreranno le attività di ricerca del WP2 e del WP3. Il WP2 avrà un duplice focus: 1) far emergere le aree di attenzione per l’implementazione del sistema integrato 0-6, a supporto di un’efficace progettazione e coordinamento tra i servizi per l’infanzia (0-2 e 3-5), volti a favorire la continuità educativa tra di essi, con la scuola primaria e con la comunità educante; 2) identificare opportunità ed eventuali innovazioni emerse, anche durante la pandemia, rispetto a gestione degli spazi, organizzazione del lavoro, comunicazione, integrazione tra servizi e cicli scolastici. L’obiettivo del WP è quello di fotografare lo stato “as-is” dei servizi e della loro governance e far emergere bisogni ed opportunità a supporto della progettazione del polo territoriale integrato in ottica “to-be”. Questo WP è guidato dal DIG (Dipartimento di Ingegneria Gestionale), affiancato da DAStU e Design soprattutto per l’analisi dei bisogni e delle opportunità. Save the Children e il GNNI contribuiranno con l’apporto di esperienze, pratiche e innovazioni afferenti ad altri contesti.

WP3 - progettazione partecipata

A partire dai risultati del WP1 e del WP2 si innesteranno delle azioni di progettazione partecipata, guidati da Design, attraverso dei workshop (WSP) volte a definire l’organizzazione spaziale, la definizione e la gestione del servizio, insieme agli aspetti tecnologici. Sarà perseguito il raccordo con la dimensione pedagogico-educativa, grazie alla partecipazione attiva del Comune di Milano, INDIRE e Save the Children. La relazione scuola-città nelle sue implicazioni sociali e spaziali sarà la chiave che consentirà di riflettere sui possibili benefici, soprattutto in contesti vulnerabili. Il WSP introduttivo sarà centrato sull’individuazione degli attori coinvolti, nella definizione e coesione del gruppo di lavoro che parteciperà alle attività di co-design, tramite alcune attività di teambuilding. Il gruppo può essere composto da bambini d’età 0-6, genitori, educatori, gestori dei servizi; associazioni locali, di quartiere, enti presenti e attivi sul territorio per favorire sinergia e relazioni tra scuola-quartiere-città; pedagogisti dei partner di progetto. I ricercatori del Dipartimento di Design hanno il ruolo di facilitatori del processo progettuale e si servono degli strumenti propri della progettazione partecipata per raggiungere gli obiettivi insieme alla comunità di interesse.

WP4 – COMUNICAZIONE E DISSEMINAZIONE

La comunicazione del progetto prevede la definizione di una identità visiva di progetto, la creazione e aggiornamento del presente sito web, la costruzione di contenuti per i social network, e l’organizzazione e partecipazione ad eventi informativi sul progetto. Le attività di disseminazione sono tese a diffondere i risultati preliminari e finali di ogni WP su scala urbana e di quartiere, a policy maker ed esperti locali e nazionali, raccogliendo feedback. I risultati scientifici saranno condivisi attraverso conference paper, articoli, seminari, una conferenza finale e un volume, destinati principalmente alla comunità scientifico-accademica.