Il WP2 si è sviluppato nel e dal pluriservizio Merloni, estendendosi per un’ampia zona del territorio del quartiere Comasina. I ricercatori del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani e del Dipartimento di Ingegneria Gestionale hanno lavorato in sinergia muovendosi in due direzioni: la continuità tra i diversi cicli del servizio, integrazione verticale, e le sinergie con il territorio circostante, integrazione orizzontale. Per quanto riguarda la prima dimensione, sono stati intervistati i gestori e i responsabili dei diversi servizi educativi presenti sul territorio, dal Merloni stesso ai nidi e alle scuole dell’infanzia statali e private. Rispetto al territorio, si sono invece adottate due diverse lenti di lettura. Da una parte sono stati presi in considerazione i servizi che intercettano, anche indirettamente, la popolazione 0-6, privilegiando un principio di eterogeneità sia rispetto alla titolarità che al tipo di servizio. Sono stati quindi contattati i servizi comunali, come le biblioteche, ma anche iniziative legate al terzo settore, come Comasina C’Entro, la parrocchia, i pediatri e i servizi integrativi. In queste realtà sono state condotte sia delle interviste con i responsabili sia delle osservazioni degli spazi, in relazione al contesto più allargato. La seconda lente di osservazione ha invece privilegiato gli spazi pubblici, più o meno strutturati per la popolazione 0-6. In questo senso sono stati osservati, nelle loro caratteristiche fisiche e nei loro usi, gli spazi che costituiscono un punto di riferimento per i bambini e le bambine di questa età e per le loro famiglie: dai parchi-gioco agli spazi soglia, ai percorsi casa-scuola.
Le attività di ricerca hanno consentito di individuare, a livello di integrazione verticale tra i cicli, pratiche di continuità sia formali che informali tra i vari soggetti gestori che operano nel medesimo contesto territoriale. Tali pratiche, nonostante abbiano subito un arresto durante la pandemia da Covid-19, si stanno confermando fondamentali nel favorire una equa accessibilità ai servizi. Attraverso le interviste condotte, si sono evidenziate differenze organizzative tra i servizi a gestione comunale, statale e privata paritaria, e al contempo, è emersa l’esigenza di una maggiore integrazione tra essi, soprattutto nel passaggio dell’utenza 0-6 tra servizi a diversa titolarità. Elementi chiave della continuità verticale sono la continuità di metodo, con strumenti di passaggio e un linguaggio comuni, e una piena partecipazione delle famiglie come partner di un’alleanza educativa. La governance di questi aspetti necessita forme di coordinamento territoriale e figure di supporto che possano massimizzare l’efficacia, anche organizzativa, della continuità educativa.
L’ analisi invece sul territorio ha sottolineato l’esistenza di una rete di risorse, costituite da spazi e servizi di diversa natura e titolarità, potenzialmente determinanti nell’ implementazione dei Poli per l’Infanzia, soprattutto nella loro dimensione orizzontale. Le realtà sul territorio risultano attori chiave nel promuovere sia la qualità che l’equità dei servizi per l’infanzia, creando innovazione e sinergie, ma anche inclusione. Gli spazi, per la popolazione 0-6 diventano contesti di apprendimento, al di là delle loro funzioni formali, offrendo nuove visioni in termini di pianificazione.